SEQUOIA NATIONAL PARK
Arrivata all'aeroporto di Monterey- California, ero convinta di trovare ad aspettarmi una macchinina. Invece ecco il mezzo di trasporto che mi ha portato da Monterey, al Sequoia National Park e che oggi mi ha portato a San Francisco.
Durante un viaggio non stop di 2 mesi, non tutto può andare bene, vero? Ecco infatti che con l'arrivo dell'auto, arrivano i primi problemi. Niente di insuperabile, se non una ruota sgonfia e un navigatore che non funziona. Capirete bene quanto io, ragazzotta di provincia, sia andata in panico. Scommetto che chi mi conosce riesce ad immaginarsi la scena.
Io, cartina in mano, a cercare di capire dove diavolo ero finita, il telefono fuori servizio perché immersa nel più desolato nulla. La guardia forestale che molto candidamente si era fermata alla mia richiesta, ma con lo stesso sorriso mi ha risposto: " Non ho tempo da perdere a dare indicazioni ai turisti". Vi dirò, penso d'essere rimasta in mezzo alla strada, bocca aperta, sempre con la cartina in mano, tra un misto di incredulità e panico, forse 5 minuti.
Questo é il meno del problema. La benzina. Entrata nel Sequoia National Park, un cartello mi avvertiva che non ci sarebbero più state stazioni di benzina. Ricordo d'aver pensato che non era un problema mio. Il navigatore indicava 15 minuti all'arrivo.
Ebbene, con il serbatoio pieno a metà, eccomi di fronte a un'ardua scelta. Tornare indietro, nonostante l'hotel pagato e il programma di restare 2 giorni. O tentare la fortuna e salire? Infondo, a tornare indietro sarà discesa, ho pensato.
Così sali, sali. Sono arrivata al Wuksachi Lodge, vera residenza di montagna. Dopo essermi informata sui kilometri che mi separavano dalla prima stazione di benzina, mi sono semi-rilassata e ho programmato il tour per cui sono venuta fin quassù.
E ancora una volta non sono rimasta delusa dalla mia scelta. Ero pronta a scoprire qualcosa di totalmente nuovo, ma non ero pronta all'onda emotiva che mi ha travolto.
Il giro di 3 ore, a visitare le più famose e caratteristiche Sequoie, mi ha fatto sentire insignificante e al tempo stesso stupita dalla maestosità di questi alberi.
Il loro fascino non é facile da spiegare. Immergendosi nella foresta in cui vivono e crescono, si può quasi sentire che sono vivi, e a tratti sembra che loro si accorgano della tua presenza. Cosa impossibile, ovviamente, ma la pace che si respira é qualcosa di incredibile. Scoprire che sono esseri viventi che hanno più di 2000 anni, mette i brividi e fa sentire piccoli. La forza della natura, per una volta, sta vincendo contro l'uomo.
Quando poi ti spiegano, che tutto nasce da un seme, grande come un chicco di riso, ti guardi attorno chiedendoti se si tratta di uno scherzo.
Ebbene, la visita al Sequoia National Park, nonostante non priva di inconvenienti, ha maturato in me un senso maggiore di rispetto verso la natura e la sua maestosa potenza.
A conclusione del tour, (i più temerari, ossia io e un signore) abbiamo affrontato 400 scalini in pietra, verso uno dei punti più alti del parco. L'altitudine ha messo a dura prova il nostro respiro e la nostra resistenza. Ci aspettavamo di vedere un paesaggio da togliere il fiato, ma ci siamo ritrovati immersi nelle nuovole. Esperienza nuova in ogni caso.
5 ore di viaggio, mi hanno riportato alla normalità, più precisamente a San Francisco. Luogo in cui l'auto, finalmente, non mi servirà più!