lunedì 29 aprile 2013

UN'INASPETTATA PIOGGIA

UN'INASPETTATA PIOGGIA
 
Le mille magie di New York non finiscono mai di stupire. È primavera, e tutto sembra rinascere. I colori sono più chiari, più brillanti e sono veri piaceri per gli occhi.
Park Avenue è un misto di giallo, violetto e rosso fuoco, i fiori sono in armonia con il paesaggio e tutto sembra semplicemente perfetto.
 
 
In desolate aiuole, tulipini rendono le strade più vive e allegre. Il sole splende alto e regala un dolce tepore. 

 
Eppure, nonostante non ci sia nemmeno una nuvola in cielo, una leggera e delicata pioggia inizia a cadere. Si posa a terra e non si dissolve. È un leggero venticiello che spinge verso il suolo queste bianche e rosa candide foglioline. Sono le più fragili e le più belle, sono quelle che rendono fresca l'aria e si incastrano tra i capelli mentre svolazzano per le strade di New York. Sono quelle che sono sempre in movimento, e non smettono di vorticare, sin che qualcosa ne blocca la corsa.
Guardando verso il cielo, le puoi vedere, è come se ballassero e litigassero allo stesso tempo.
 
C'è aria di primavera a New York.


lunedì 22 aprile 2013

ANCHE SHOPPING A NEW YORK. MA DI CHE TIPO?

ANCHE SHOPPING A NEW YORK, MA DI CHE TIPO?
Penserete che sono frivola, chissà. Ma non si può visitare NY, senza fare un po' di pazzo shopping.
Quindi, tanto vale essere un po' informati e armarsi di astuzia.
Da Macy's, presso il Visitor Center, se esibite un documento che dimostra la vostra nazionalità, potrete avere 20% di sconto su un articolo a scelta ( da Borse Michael Kors, a Scarpe di Steve Madden), la validità è di 5 giorni. E se è vero che non comprando nulla, non si spende nulla. È anche vero che il 20% è sempre un bel regalino caduto dal cielo. 
Fare shopping sulla Fifth Avanue, e zone vicine, può essere pericoloso. Le marche sono di quelle care, eleganti e raffinate. Forse bellissime e sofisticate. Ma, sicuramente "expensive".
Quindi, ecco un altro consiglio. Andare in zona, Little Italy, Nolita, Soho e Noho. Zone affollate di piccole bancarelle e negozi. Prezzi normali e offerta davvero elevata.

Potrete trovare un negozio stile anni '50, e quello accanto con abiti da sera. Qualche strada accanto, bancarelle con collane, fotografie, quadri e abiti strampalati.
I quartieri sono una varietà di gente, profumi, magia, colori e stravaganti costruzioni.
Passeggiare lungo le strade affollate è un'esperienza unica che va provata almeno una volta, per poterne respirare la vivacità del luogo, così diverso dalla tranquillità in cui personalmente vivo.

Altra zona caratterizzata da possibili acquisti, è il Chelsea Market.



Un altro turbinio di profumi e particolari scoperte. Di gente che si ferma alle bancarelle, chi si immerge in un Wine Shop, altri assaporano un prelibato pasto, e chi invece semplicemente passeggia. Scoprendo un posto nuovo, meravigliandosi della particolartà del mercato, e ne esce deliziato e felice.




Un altro consiglio, se il Chelsea Market ha creato in voi una certa curiosità e ha stuzzicato il vostro palato. Partite la mattina presto, andate all'High Line.

 
Un particolare parco, che segue una vecchia linea ferroviaria.

In primavera immerso tra fiori e piante colorate, offre una tranquilla passeggiata e molte panchine in cui riposarsi. 



Dopo aver percorso l'High Line, il Chelsea Market sarà sul vostro tragitto.







venerdì 19 aprile 2013

SAN FRANCISCO E LA SUA ATMOSFERA

SAN FRANCISCO E LA SUA ATMOSFERA
Alla vigilia del weekend e della fine del mio viaggio in solitaria, eccomi a raccontarvi gli ultimi 3 giorni trascorsi nella spettacolare San Francisco.
Potrei quasi azzardare che la California è un paese nuovo, lontano dall'America che conosco. California è mare, sole, divertimento, bellissime ragazze e prestanti ragazzi. Ho ascoltato i consigli d'arrivare vestita bene a San Francisco. "È al nord, vedrai che freddo fa!".
Ebbene, il freddo l'ho trovato. Ho trovato pure la neve e il ghiaccio, ma solo al Sequoia National Park. Meteo che ha aggiunto problemini al periodo d'utilizzo dell'automobile. Ma meteo biricchina che mi ha fatto trovare una città soleggiata e priva di nuovole. Con 25 gradi e nemmeno un filo di nebbia, come mi avevano giurato.
Sarà che la gente chiacchera! Sarà che sono stata fortunata. Ma lascio San Francisco, abbronzata, con il calore del sole e della gente nel cuore.
Sono arrivata nel primo pomeriggio e non volendo sprecare la giornata, ho acquistato il biglietto per i bus hop on hop off (valido 24 ore, 38 USD). Solitamente contraria ai tour in bus, foto dall'alto, il più delle volte mal riuscite e in movimento, la scelta si é però rivelata azzeccata. Mi sono fatta un'idea della città. Delle cose da vedere. Così ho pianificato il giro del giorno dopo.
Prima tappa: De Young Museum, situato nel Golden Gate Park. Ancora una volta con fortuna, ho trovato ad aspettarmi una meravigliosa esposizione, in cui ho potuto vedere "La ragazza con l'orecchino di perla", di Vermeer.

Anch'esso nel Golden Gate Park, il Japanese Tea Garden, è nel suo genere uno dei giardini più belli in cui sono stata.

La pace che solitamente si respira in questi giardini, è elevata all'ennesima potenza. Un giardino in fiore, che ti invita a sederti ed assaporare la tranquillità che ha da offrirti. Corsi d'acqua e una dolce musica ti accompagnano lungo i sentieri.

Rilassata e affascinata, il mio viaggio alla scoperta di San Francisco, mi ha portato all'ovvio ma non scontato Golden Gate Bridge. Una costruzione maestosa, che toglie il fiato e dona alla baia un fascino particolare.


Per percorrere il ponte a piedi bisogna calcolare circa un'ora. Ma un ora spesa bene, infatti l'arrivo alla parte opposta, offre una particolare vista sulla città.

Tornata comodamente a bordo del bus, la tappa successiva é stata il famosissimo Pier 39. La cui immersione in bar, ristoranti, negozi e gift shop, é inevitabile. Un'esperienza unica, che va provata, anche solo per sedersi su una panchina ad osservare la movimentata e pittoresca massa di gente.

Sempre al Pier 39, ho visitato il San Francisco Bay's Aquarium. La visita è stata piacevole e a tratti interattiva, ma la consiglio a famiglie con bimbi.

Il giorno successivo, da Union Square, cuore dello shopping di San Francisco, sono andata a piedi sino alla famosa Lombard Street. Pochi attimi per qualche foto e diversi minuti per rendermi conto delle inaudite pendenze delle strade. (Scarpe comodissime, sono d'obbligo!). Da Lombard Street alla Coit tower, la strada è dapprima in discesa e poi in salita. Una lunga salita, ma che una volta giunti alla meta, offre una vista spettacolare su tutta la città.


Qualche giorno fa, scrivevo che San Diego era la città che più mi aveva attratto. Oggi posso dire con assoluta certezza che è la California ad attrarmi, con la sua magia e le coste e baie infinite, piene di colori e angoli misteriosi in cui curiosare.

Da questa sera, New York sarà la mia città. Luogo che mi ospiterà per 2 mesi interi e che mi darà la possibilità, venerdì prossimo, di visitare le Cascate del Niagara.
Il mio viaggio è terminato e la mia mente ed il mio cuore devono tranquillizzarsi un po', per tirare le dovute conclusioni.

martedì 16 aprile 2013

SEQUOIA NATIONAL PARK

SEQUOIA NATIONAL PARK
Arrivata all'aeroporto di Monterey- California, ero convinta di trovare ad aspettarmi una macchinina. Invece ecco il mezzo di trasporto che mi ha portato da Monterey, al Sequoia National Park e che oggi mi ha portato a San Francisco.
Durante un viaggio non stop di 2 mesi, non tutto può andare bene, vero? Ecco infatti che con l'arrivo dell'auto, arrivano i primi problemi. Niente di insuperabile, se non una ruota sgonfia e un navigatore che non funziona. Capirete bene quanto io, ragazzotta di provincia, sia andata in panico. Scommetto che chi mi conosce riesce ad immaginarsi la scena.
Io, cartina in mano, a cercare di capire dove diavolo ero finita, il telefono fuori servizio perché immersa nel più desolato nulla. La guardia forestale che molto candidamente si era fermata alla mia richiesta, ma con lo stesso sorriso mi ha risposto: " Non ho tempo da perdere a dare indicazioni ai turisti". Vi dirò, penso d'essere rimasta in mezzo alla strada, bocca aperta, sempre con la cartina in mano, tra un misto di incredulità e panico, forse 5 minuti.
Questo é il meno del problema. La benzina. Entrata nel Sequoia National Park, un cartello mi avvertiva che non ci sarebbero più state stazioni di benzina. Ricordo d'aver pensato che non era un problema mio. Il navigatore indicava 15 minuti all'arrivo.
Ebbene, con il serbatoio pieno a metà, eccomi di fronte a un'ardua scelta. Tornare indietro, nonostante l'hotel pagato e il programma di restare 2 giorni. O tentare la fortuna e salire? Infondo, a tornare indietro sarà discesa, ho pensato.
Così sali, sali. Sono arrivata al Wuksachi Lodge, vera residenza di montagna. Dopo essermi informata sui kilometri che mi separavano dalla prima stazione di benzina, mi sono semi-rilassata e ho programmato il tour per cui sono venuta fin quassù.

E ancora una volta non sono rimasta delusa dalla mia scelta. Ero pronta a scoprire qualcosa di totalmente nuovo, ma non ero pronta all'onda emotiva che mi ha travolto.
Il giro di 3 ore, a visitare le più famose e caratteristiche Sequoie, mi ha fatto sentire insignificante e al tempo stesso stupita dalla maestosità di questi alberi.



 



 Il loro fascino non é facile da spiegare. Immergendosi nella foresta in cui vivono e crescono, si può quasi sentire che sono vivi, e a tratti sembra che loro si accorgano della tua presenza. Cosa impossibile, ovviamente, ma la pace che si respira é qualcosa di incredibile. Scoprire che sono esseri viventi che hanno più di 2000 anni, mette i brividi e fa sentire piccoli. La forza della natura, per una volta, sta vincendo contro l'uomo.
Quando poi ti spiegano, che tutto nasce da un seme, grande come un chicco di riso, ti guardi attorno chiedendoti se si tratta di uno scherzo.

Ebbene, la visita al Sequoia National Park, nonostante non priva di inconvenienti, ha maturato in me un senso maggiore di rispetto verso la natura e la sua maestosa potenza.
A conclusione del tour, (i più temerari, ossia io e un signore) abbiamo affrontato 400 scalini in pietra, verso uno dei punti più alti del parco. L'altitudine ha messo a dura prova il nostro respiro e la nostra resistenza. Ci aspettavamo di vedere un paesaggio da togliere il fiato, ma ci siamo ritrovati immersi nelle nuovole. Esperienza nuova in ogni caso.





5 ore di viaggio, mi hanno riportato alla normalità, più precisamente a San Francisco. Luogo in cui l'auto, finalmente, non mi servirà più!

lunedì 15 aprile 2013

17 MILE DRIVE-MONTEREY

17 MILE DRIVE-MONTEREY
Non credo mi serviranno molte parole, per descrivere la bellezza di ogni miglio percorso.
Ecco rivelata nuovamente la potenza e la bellezza creata dalla ricchezza. Immense ville, campi da golf come non ne ho mai visti prima. Auto lussuose parcheggiate in ogni dove. E ad ogni metro percorso, mi rendo conto del motivo per cui la zona é così ambita. Non uno, ma migliaia di scenari da panico. Paesaggi incantevoli ed incontaminati, che le mie foto non riescono a replicare. Non riesco a catturare la pace, i colori brillanti e l'emozione che a ogni stop crescono e mi avvolgono.
Posso provare a farvi immergere in questo delizioso percorso, tramite alcune immagini, che come detto non renderanno mai abbastanza giustizia alla realtà.

 


Questo é il bellissimo Lone Cypress, o Cipresso solitario. Obiettivo di molti turisti in quanto ottimo punto d'osservazione, e protagonista delle cartoline made in Monterey.




sabato 13 aprile 2013

LA MAGIA DEL BASEBALL

La magia del Baseball

È tra i più popolari sport in America. La caratteristica principale lo contraddistingue da ogni sport comunemente praticato in Svizzera ed Europa. A volta lento altre emozionante, il Baseball viene seguito da grandi e piccoli, da sexy ragazze e panciuti uomini che non vedono l'ora di vedere una partita mangiando noccioline e turkey legs!
Ebbene, forse non è lo sport in genere ad affascinare le persone, ma è la surreale atmosfera che aleggia per quasi 3 ore. Una sorta di tacita fratellanza e voglia di condivisione accomuna ogni spettatore. Il canto dell'Inno Americano, solenne e fiero. Un 'Give me five', anche se non vi hanno mai visto! Un chiacchiericcio intenso.
Questa è la magia dello sport americano.

venerdì 12 aprile 2013

MY FAVORITE US CITY SO FAR. SAN DIEGO

MY FAVORITE US CITY SO FAR. SAN DIEGO
Ebbene sì! È arrivato il giorno tanto atteso, per me. Il giorno in cui una nuova città ha rubato il primato che New York deteneva da esattamente 1 anno. San Diego è ufficialmente la mia città americana preferita. Il motivo è subito spiegato.
Il mio hotel si trovava in centro città. A pochissimi minuti dal mare.
Al mio arrivo, osservando dal finestrino del taxi, ho subito notato una grande e antica nave, ormeggiata al porto. Incuriosita ho annotato l'indirizzo e vi ho fatto ritorno. Si trattava della Star of India. E più precisamente di un complesso di imbarcazioni, compreso un sottomarino sovietico, uno americano e antiche navi. Eccomi immersa, senza volerlo, nel Museo marittimo di San Diego.


Il lungomare ha molto da offrire. Così dopo la visita al museo, ho passeggiato sino al Harbor Island Park. Ho osservato artisti di strada, monumenti dedicati ai caduti della seconda guerra mondiale, statue. E non ho avuto bisogno di nient'altro per finire in bellezza la giornata. Un cocktail osservando il tramonto, aspettando il giorno dopo.
La seconda giornata è stata incredibile! La più bella giornata in solitaria da quando sono partita! Sveglia presto e ricerca di un taxi per raggiungere la Jolla! Il tragitto di circa 20 minuti da Downtown San Diego, mi ha portata a un vero scenario da film, il tipico paesaggio da film californiano! Le palme, la vista sul mare, le alte onde, il sole che splende e ti incoraggia a fare un tuffo, i leoni marini sulla costa rocciosa, i leoni marini e la loro pungente puzza( ma che risate passeggiare e osservarli da ogni angolazione. Una popolazione davvero numerosa e buffa).



 E poi la via dello shopping, del lusso e dei raffinati ristoranti e eleganti persone.
Ma tutto questo riassume la mia mattina, perché il pomeriggio l'ho passato a bordo di una barca. In questo caso l'emozione era pari all'incognita di poter vedere cioè che l'escursione prevedeva. Le balene. Ebbene sono stata fortunata e l'avvistamento di 7 esemplari ha fatto di noi i più fortunati della settimana. Immense, tranquille e così libere, hanno catturato l'attenzione di grandi e piccini. Privilegio rubatogli per qualche istante da un gruppo di circa 200 delfini, che hanno raggiunto la barca, nuotando a pelo d'acqua e deliziandoci con salti spettacolari.

Conclusione del mio breve soggiorno? Passeggiata a Little Italy. Caratteristica e un poco malinconica, mi ha ricordato casa. Il profumo della pizza, quella vera. I "buongiorno e buonasera", dei camerieri, pronti ad attirare la mia attenzione per mangiare nel loro ristorante e la sorpresa nel scoprirmi italofona.
San Diego ha molto da offrire ed è una città in cui potrei vivere, senza esitare un secondo! Il mare, la gentilezza delle persone, la tranquillità mista alla possibilità di divertirsi! Ristoranti tra i più stravaganti e tradizionali.
Due giorni non sono sufficienti, ma domani parto di nuovo. Destinazione breve Monterey, dove finalmente i miei spostamenti dipenderanno solo da me e dalla mia auto a noleggio. Curiosi? Io parecchio.

martedì 9 aprile 2013

AUSTIN E I PARCHI DEL TEXAS

AUSTIN E I PARCHI DEL TEXAS
Sorrido mentre scrivo questo post. E mi vien voglia di dedicarlo a chi aveva riso davanti alla scelta di passare un weekend ad Austin, Texas. Vorrei dedicarlo a chi ha detto che il mio viaggio é stato strutturato male e un'opportunità come la mia andava gestita in differente maniera. Vorrei dedicarlo a tutte le persone scettiche. Ma lo dedicherò invece a chi ha creduto in me, ha capito sino in fondo le mie decisioni e le ha appoggiate. Si, perché il weekend appena trascorso é stato un vero calderone di soprese.
Venerdì siamo partiti. Direzione Cedar Breaks Park a Georgetown. Il giorno prima abbiamo prenotato una zona campeggio per 24 USD. Il viaggio é durato 3 ore e siamo arrivati al Parco poco prima del tramonto.
Sinceramente, quel che mi aspettavo era ben diverso, più primordiale e indirizzato all'istinto di sopravvivenza. In realtà ad attenderci una decina di posti tra cui scegliere. Vista sul lago. Tavolo e panche al riparo da eventuale pioggia. Zona falò e zona griglia, privata.
Appena montata la tenda, ci siamo messi a cucinare, non era proprio la cucina di casa, ma le comodità offerte hanno aiutato a passare una splendida serata tra la presenza di vari animali, da cervi a coyote.
La mattina successiva siamo partiti per Austin, 40 minuti di macchina, giusto in tempo per il pranzo.
L'offerta a livello di bar e ristoranti é impressionante. Austin si é rivelata una città a misura d'uomo. A differenza di Dallas, l'auto non é necessaria.
Abbiamo visitato il Texas State Capitol. Incredibile costruzione che ospita la sede governativa del Texas.
Passeggiata ricca di shopping, aspettando il tramonto e l'ora giusta per osservare forse la più famosa attrazione di Austin. Infatti da marzo a novembre, ad ogni tramonto, circa 1,5 milioni di pipistrelli lasciano il loro nascondiglio, sito sotto il Congress Avenue Bridge. Lo spettacolo creato in cielo é incredibile. E vale la pena di venire sino ad Austin, anche solo per vedere questo singolare evento.


La serata é proseguita in una zona di Austin, resa famosa in questi ultimi mesi, da una signora che ha acquistato tutte le case di una sola via e le ha trasformate in bar, ristoranti e clubs. Passeggiare in una via, costeggiata di normali case, rese veri punti di divertimento, é una sensazione nuova, che mi fa riflettere sull'enorme furbizia della signora in questione.
A fine serata ci siamo diretti verso il Stubb's, dove abbiamo assistito a 2 concerti dal vivo di gruppi emergenti, davvero niente male.

Tornando a Dallas, faccio il punto della situazione. Nonostante Austin non sia una città prettamente turistica e considerato che nessuno prenderebbe vacanza per venire a visitarla. Mi ritengo soddisfatta del weekend trascorso. Come detto in passato, sono i posti che pensi avranno poco da offrirti che a volte di danno le più grandi emozioni e scoperte.

E tra due giorni si riparte. Valigia nuovamente in mano, direzione San Diego.




venerdì 5 aprile 2013

IL PIACERE DEL DIVERTIMENTO

IL PIACERE DEL DIVERTIMENTO
Dopo aver lasciato il mare, il sole e il relax, ci siamo dedicati 2 giorni di puro divertimento! Dove? Orlando! Con aspettative molto alte.
Considerato che eravamo in pieno Spring Break, la gente era tanta, ma nulla d'impossibile, se non i prezzi, onestamente fuori di testa.
La prima giornata l'abbiamo trascorsa al Disney World, ossia Magic Kingdom Park e Epcot. Il prezzo del biglietto combinato è di 135 USD, e purtroppo il costo non è giustificato dall'offerta, che al Magic Kingdom si riduce a moltissimi ristoranti e negozi, ma poca sostanza!
Un po' delusi, non volevamo ammettere che la magia che ci aspettavamo, era svanita per non essere trovata, ci siamo comunque avviati a prendere il trenino per Epcot Park! E fortunatamente la storia ha iniziato a farsi interessante!
Un sogno per gli occhi, la mente e anche il divertimento!
Al centro del parco un lago, costeggiato da diverse nazioni, tra cui Italia, Germania, Francia! Riproduzioni molto reali delle caratteristiche principali dei paesi e ottimi ristoranti tra cui scegliere!
Durante la nostra visita c'era un esposizione di sculture floreali, dedicate ai personaggi Disney, davvero incredibili!
Le attrazioni all'interno di questo parco non sono quelle che ci aspettavamo, ma comunque la giornata è terminata in bellezza!
Il giorno successivo abbiamo nuovamente tentato la fortuna, convinti sarebbe andata meglio! Il risultato?? Universal Studios e Islands of Adventure! Altri 123 USD spesi più 70 di entrata rapida a quasi tutte le attrazioni (spesa per altro rivelatasi azzeccata!)
E lasciatemelo dire: tutta un'altra storia!
Ecco trovata la magia che cercavamo! Dal castello di Hogwarts, alla giungla di Jurassic Park! Dalle montagne russe di Hulk, verdi e terribilmente veloci, a Spiderman e una tipologia di 'giostra'mai provata prima, ma dall'indubbio valore! Alla zona bimbi, colorata e piena di personaggi a me sconosciuti!

Si, questa giornata ha rimediato a quella del giorno prima!


Lasciando Orlando, un quesito è rimasto irrisolto! Come può una normalissima famiglia composta da 4 elementi permettersi di spendere 1000 USD in una sola giornata, di ingresso, pagare un sandwich 8 USD e una bibita 5 USD? Senza contare l'hotel e forse taxi, shopping, e una cena normale! Ha tentato di darci la risposta un tassista: "Semplice", ha detto. "Risparmiano tutto l'hanno per portare i figli qua e farli felice! Attualmente i sorrisi sono l'unica cosa che ci resta!"
Così prendiamo un altro aereo, destinazione Texas, dove per un po' di spese pazze non ne faremo più!