giovedì 28 marzo 2013

ESPLORANDO ACQUE CRISTALLINE E CARAIBICI SAPORI

ESPLORANDO ACQUE CRISTALLINE E CARAIBICI SAPORI

La tipologia del mio viaggio ha subito una battuta d'arresto di 5 giorni. Infatti ho abbandonato la solitudine, i taxi, le spazioso camere d'hotel, la scelta del ristorante in cui cenare. A cullarmi o cullarci per 5 giorni è stata una lussuosa nave da crociera.
Trascorsi i primi 2 giorni a Cocoa Beach, vero paradiso per i surfisti, per gli amanti del buon pesce e per i festaioli, ci siamo imbarcati a Port Canaveral.
La caratteristica principale delle crociere (e quella che anche più mi affascina), è la possibilità di visitare diversi luoghi, in una sola vacanza. Non rinunciando ai comfort e soprattutto non dovendo ricorrere al fare e disfare le valigie. (e tutto sommato qualità/offerta/prezzo, ne vale la pena)
Prima tappa: Freeport (Bahamas).
La prima escursione l'abbiamo affrontata con lo spirito di chi ha voglia di rilassarsi, immergendosi in un mare trasparente, lasciandosi rinfrescare dalla brezza e approfittando delle attività che un resort può offrire.

Così presso il Viva Wyndham, Fortuna Beach, abbiamo trascorso 6 ore di puro relax. Tra cocktails, cibo buonissimo, attività acquatiche gratuite (windsurf, snorkeling, lezioni di ogni genere).
Ritornati al porto, ad aspettarci Bahamensi, in colorate camicie. Pronti ad offrirci dolci bevande, pesce fresco. Latte di cocco. Musiche caraibiche ad accompagnarci nel nostro ritorno alla nave.
Seconda tappa: Nassau (Bahamas). Un vero paradiso.
La prima parte di escursione comprendeva gita in catamarano e snorkeling. L'uscita in catamarano è stata emozionante. Visione di ville immense, barche lussuose, un mare che repentinamente cambiava colore. E poi snorkeling in acque talmente chiare, da poter osservare ogni singolo movimento marino.
La durata di 2 ore e mezza ci ha dato la possibilità di passeggiare e... di scoprire una paradisiaca spiaggia. Con scenari da cartolina, musiche coinvolgenti e pochi turisti a contaminare quella bellezza.


Terza tappa: Key West
Ebbene, a tanta fortuna si è aggiunta una giornata di parziale sfortuna. Infatti ad attenderci c'era il "big3", uscita in Kayak nelle mangrovie, snorkeling e delfini.
Il tempo incerto ha cancellato il nostro programma, dandoci giornata libera e dando libero sfogo alla nostra fantasia.
Per 50 USD abbiamo noleggiato uno scooter per l'intera giornata. E ci siamo lasciati trasportare un po' dall'istinto, un po' dai consigli degli isolani. Risultato? Un pranzo da leccarsi i baffi. Visita alla famosa casa in cui visse Ernest Hemingway. Curioso invito a partecipare a una serata di Drag Queen in un bar del centro. E una pazza ora presso una spiaggia talmente bella, che le mie parole non riusciranno mai a descriverne la bellezza.
Al termine della crociera di 5 giorni, quello che ci rimane è il ricordo del sapore del mare sulla pelle, il gusto del fresco latte di cocco, l'allegria dei Bahamensi, e la voglia di vivere in paradisi simili. Luoghi che a volte possiamo sognarci, ma che esplorando ci entrano nel cuore e ci fanno desiderare molto altro.

lunedì 25 marzo 2013

UNO SGUARDO ALLA CAPITALE.

UNO SGUARDO ALLA CAPITALE.
Ho trascorso 3 giorni a Washington, che mi hanno permesso di immergermi più a fondo nella cultura americana.
Il primo giorno, mi sono fatta guidare dall'istinto. Un taxi mi ha portato al Lincoln Memorial. Non ancora certa di come avrei proseguito la giornata.
Inutile dire e ribadire la maestosità del monumento dedicato alla memoria di Abraham Lincoln. Situato nel National Mall, immenso viale cosparso di monumenti, la statua é custodita all'interno di un bianco e maestoso tempio.


Mentro salivo la scalinata che porta al Lincoln Memorial, mi sono voltata (*), e la vista é stata spettacolare. Proprio vero che le cose insapettate, sono sempre le più belle.
Una lunga distesa d'erba, alberi, un lunghissimo specchio d'acqua. Il Washington Monument, e in piccolissimo l'US Capitol.

I miei piedi mi hanno condotto, al Vietnam Memorial e in successivo ordine al National World War II, Washington Monument, piccola deviazione verso sinistra, per osservare da lontano la Casa Bianca (giusto il tempo di poche foto e la zona é stata evaquata),


Terminata la camminata di quasi 5 kilometri, mi sono seduta su una della panchine che cospargono il parco.

Tornando all'albergo, mi sono imbattuta a sorpresa nel quartiere cinese, che si é rivelato caratteristico e pieno di sorprese. I colori, le scritte, le persone, i profumi.
Il secondo giorno l'ho trascorso al National Air and Space Museum, che fa parte dei numerosi musei del Smithsonian Institution.
L'entrata è gratuita, come per quasi tutti i musei, e l'offerta è notevole. Dalla storia dei fratelli Wright, a vari cimeli appartenuti a personaggi importanti nella storia del volo. A un pezzetto di luna, che tutti possono toccare, ai simulatori di volo.

Altri due musei imperdibili sono: National Museum of American History e National Museum of Natural History. Entrambi gratuiti e situati nella vasta zona dedicata ai musei.
Il museo della storia americana, espone innumerevoli collezioni dai tratti seri e a volte divertenti. Da tutti gli abiti indossati dalle First Lady, ad antiche macchine da scrivere, a marionette dei personaggi dei Muppet Show, alla Star-Spangled Banner, la bandiera americana, sopravvissuta miracolosamente ad un bombardamento.
Vi é poi il Museo Naturale, che offre una panoramica sull'evoluzione umana, tramite vaste collezioni.
La parte che più mi ha colpito é quella dedicata ai dinosauri. Spettacolare.
Per visitare questi 2 musei con la dovuta calma, bisogna calcolare 3 ore a museo circa. Ma ne vale sicuramente la pena.

Da non perdere é la vista di Washington dall'alto. La salita al Washington Monument non é attualmente possibile in quanto a causa di un terremoto, stanno riparando i danni. Ma una valida alternativa la offre l'Old Post Office, la cui salita alla torre é gratuita e spettacolare.



(*) Un consiglio, valido solo per i viaggi e non per la vita: Voltatevi sempre ad osservare quel che pensate di aver già visto. Guardate come tutto appare quando é ormai alle vostre spalle, ponete il vostro sguardo sui paesaggi, le persone, i monumenti a cui date le spalle. Sarà sempre sorprendente quel che c'é da scoprire.

mercoledì 13 marzo 2013

WASHINGTON E LA MEMORIA ALLA GUERRA

I primi giorni a Washington mi hanno permesso di riflettere, come mai prima d'ora, sulla guerra. Sulle ferite che lascia a un paese, a un popolo, a una famiglia!
Al Vietnam Memorial, la gente si abbraccia. Un figlio sostiene il proprio padre, sta pensando a sua volta al suo??
Un uomo, aiutato dalla guardia del National Park Service, ricalca su un foglietto di carta, il nome di un famigliare caro! Forse suo fratello??
E sono 58'156 i nomi incisi, su quella parete che sembra infinita! Inevitabile commuoversi davanti alla chiara e forte presenza della guerra, della morte, delle vittime!
Pochi metri più distante, ecco il monumento dedicato alla guerra che conosciamo!
World War II Memorial!
Osservo! Guardo la gente e cerco di capire che emozioni provano! E me ne vado!
Solo il giorno successivo, al Air and Space Museum, guardando missili, armi, aerei Nazisti, uniformi tedesche, mi rendo conto d'essere schifata dalla gente che ne resta affascinata! E ai bambini, qualcuno glie lo spiegherà che la guerra, le armi, tolgono la vita alle persone??

lunedì 11 marzo 2013

PHILADELPHIA: TRA CULTURA, USI E COSTUMI.

PHILADELPHIA: TRA CULTURA, USI E COSTUMI.
Arrivo a Philadelphia, venerdì in serata. Orario previsto 12.00 e tutto il pomeriggio davanti, ma contro ogni previsione, é il vento a bloccare il mio viaggio (e non la neve). Mi perdo quindi la salita alla Piattaforma Panoramica della City Hall, che é aperta dal lunedì al venerdi.
Con questa consapevolezza, prendo un taxi, e raggiungo il centro città. Sono letteralmente rapita dalle luci, dalle costruzioni, dai giochi di riflessi nel fiume Delaware.
Non vedo davvero l'ora d'immergermi in questa nuova fantastica città.
C'é un "però". Il giorno dopo, recandomi presso il "miglio quadrato più ricco di storia di tutta l'America", mi rendo subito conto che la comunità nera la fa da padrona. E non sarebbe un problema, se non fosse che in poco tempo sentii 200 occhi puntati su di me. Due ragazzi sembrava mi stessero seguendo, così mi intrufolo in un bar, aspettando vadano più avanti, e mi rendo conto d'essere finita dalla padella alla brace.
Decido così di cancellare il piano della serata, che prevedeva un'escursione notturna, semi sicura, alla ricerca di accattivanti palazzi da fotografare.
E non pensate fossi in una qualche via sperduta di Philadelphia. Ero proprio sulla via principale. Quella che per finire mi ha portato all'Indipendence Visitor Center a ritirare i biglietti gratuiti per visitare l' Independence Hall.
Costruita nel 1732, é il luogo in cui nel lontano 8 luglio 1776 venne redatta, firmata e letta in pubblico la Dichiarazione d'Indipendenza degli Stati Uniti.

La visita guidata é interessante, dai risvolti un po' comici e un po' tragici. E merita d'essere fatta. 

THE LIBERTY BELL


Ricordate il pubblico, che nel 1776 ascoltò la prima lettura della Dichiarazione d'Indipendenza? Ecco, venne chiamato a raccolta proprio dai rintocchi della Liberty Bell.


Venne installata nel campanile dell'Indipendence Hall, nel 1753, ma utilizzata solo in occasioni di grande importanza.
Anche la visita alla Liberty Bell é gratuita, e dalle 10.00, il personale del National Service Park, inizia a narrare la storia e le leggende che ruotano attorno a questo simbolo. E giunti sul più bello, arrivati al momento di sapere perché é rotta, il mistero si infittisce. Nessuno sa perché si sia rotta, quando e durante quale ricorrenza. I tentativi di ripararla sono stati vani e forse proprio per questo motivo é diventata così famosa.

Le guidi turistiche, proveranno a stuzzicare la vostra curiosità, spingendovi verso il National Costitution Center, che dovrebbe essere un provocatorio museo. Io di provocatorio ho solo trovato una bella terazza, vista sulla Independence Hall, lato sole, e prima canottiera della stagione.

Così, per visitare tutta la città, in assoluta sicurezza, decido di fare un giro con i bus panoramici Sightseeing. E non ne resto delusa. 





Philadelphia Museum of Art. Famoso per essere il luogo in cui é stata girata una celebre scena del film Rocky.

E POI.. ST. PATRICK'S DAY

Sorpresa, sorpresa!! Domenica, durante un passeggiata attorno alla stupenda City Hall, vedo una marea di gente verde.
Mi avvicino, incuriosita. E capisco immediatamente che si tratta dei festeggiamenti del St. Patrick's Day.
Ricordo di essermi dispiaciuta di non poter essere a NY durante questa ricorrenza. Ma il destino ha voluto che, anche se in forma ridotta, vi potessi partecipare.
Così eccomi immersa tra bimbi felici, adulti in festa. Tutti che si conosco e abbracciano. Tutti pronti a scambiare qualche chiacchera. E mi immergo in quella folla di gente. Pronta ad osservare la parata.

Parto da Philadelphia, direzione Washington DC. Con in valigia tanta allegria e sorrisi donati dalla gente.




venerdì 8 marzo 2013

CONOSCENZE

CONOSCENZE
Quando mi chiedono perché mi affascinano così tanto gli Stati Uniti, non mi fermo un istante a pensare. La risposta è sempre una sola:
La gente é incredibilmente gentile, aperta e curiosa.
A volte esce naturale condividere con loro le tue esperienze, perché loro lo fanno in totale libertà con te.
Ci sarà poi chi, davanti a questa affermazione, mi farà notare come questo modo di fare tipicamente americano, é superficiale. Non tenterò di confutare il loro punto di vista, perché probabilmente vero.
Quindi cosa mi resta di queste brevi, sfuggenti e curiose conoscenze? Con chi condivido piccoli scampoli di pensieri?
Eccovi un'altra semplice risposta:
Di questi istanti mi rimane la bellezza della vita altrui. Mi restano tra le mani sogni in via di realizzazione. Mi rimbalza per ore nella mente il sorriso genuino di un Nigeriano, Bola, che insegue il tipico American Dream. Una figlia di 3 anni in Africa, e la sua "Fiancé", lontana anni luce dalla sua Providence, che gli offre lavoro, e niente più. Un viaggio di sola andata vinto con la lotteria della Green Card. "A lucky man".
Mi resta un biglitetto da visita di Charlie, che mi chiede di contattarla, se mai volessi delle dritte sulla vita americana. Quella vera.
Mi rimane lo stupore negli occhi di chi mi guarda, incredulo di quel che sto facendo. Incredulo nel scoprire che ho quasi 25 anni e ancora tanti sogni da rincorrere. Ingenua? Solo in lotta contro la monotonia? In cerca di se stessa? In cerca della sua strada?
A loro d'immaginare, usare la fantasia e creare storie su di me. Su chi sono, dove sto andando e perché.
D'altra parte, io faccio lo stesso con loro. Un gioco che mi esce bene, usare l'immaginazione.
Buon weekend Europa, e Buona Festa delle Donne, che possa essere festa sempre, senza che un giorno all'anno, celandosi dietro mimose, gli uomini possano espiare le proprie colpe.



PROVIDENCE, RHODE ISLAND

PROVIDENCE, RHODE ISLAND
Il destino mi ha portato a Providence, Rhode Island.
In realtà mi ha portato solo per una notte. Tempo di arrivare, gustarmi la gentilezza delle persone che ci vivono, assaporarmi un'altra strana bufera di neve e partire sazia e con il cuore colmo di gratitudine per quello che sto facendo.
Penso che sino a ieri, non avevo realizzato quanto fortunata sono. 4 mesi dedicati a me. Abbandonando tutti, lavoro compreso. A girare in questo fantastico paese.
Sarà stata la conoscenza di Blue e Arnold a farmi aprire gli occhi e invadermi il corpo di pura felicità?
Blue e Arnold sono due tipetti strani. Il primo decisamente giovane, l'altro sulla sessantina! Entrambi affamati e infreddoliti! Entrambi teneri e dallo sguardo dolce che richiama attenzione e urla bisogno d'affetto! Mi spiegherà Arnold che da quando Blue fa parte della sua vita tutto è più colorato!
Mai nome fu più azzeccato quindi!
Una foto in cambio di un sandwich! Arrivo a Providence innamorata di loro. (e già pronta per ripartire. Destinazione Philadelphia.)

giovedì 7 marzo 2013

BOSTON: OLTRE AL FREEDOM TRAIL, C'E' DI PIU'

BOSTON:
OLTRE AL FREEDOM TRAIL, C'E' DI PIU'
Ed é la verita. Infatti in tutta onestà, é probabilmente la visita al Mary Baker Eddy Library, che mi ha dato le maggiori soddisfazioni.
In primo luogo, questa signora, a me sconosciuta sino ad oggi (ignoranza? Probabile, ma sono in tempo per rimediare, e per illuminare chi ancora non la conoscesse), ha significato molto per il movimento del cristianesimo scientista ma soprattutto é stata una grande studiosa e pensatrice, dai punti di vista molto originali, per l'epoca.
All'interno vi é un'illustrazione dettagliata della sua vita, dei suoi ideali, dei suoi scritti e diversi giochi interattivi per mettere alla prova il vostro punto di vista rispetto al mondo e voi stessi.
Il tutto sicuramente molto affascinante, ma purtroppo oscurato dalla prepotente presenza del Mapparium.
IL MAPPARIUM

Il Mapparium é un mappamondo in vetro colorato, che si osserva dall'interno. Completato nel 1935, ha visto attraversare il piccolo ponte più di 10'000'000 di persone. Io sono tra queste.
Unico nel suo genere, é coposta da innumerevoli pannelli in vetro, di diversi colori. Rappresentano la superficie terrestre.

Come spiegherà la guida, i paesi ritratti sui pannelli sono piatti, ma i colori vivaci e le luci, creano effetti ottici, che permettono di vedere il tutto quasi tridimensionalmente.
Ma la bellezza del luogo aumenta grazie agli effetti sonori, che sono resi particolari dalla forma sferica e al vetro. Infatti, se due persone si mettono ai lati opposti del ponto, potranno sentirsi con chiarezza, anche se bisbigliano. Questo avviene perché le onde sonore riescono a "correre" fino alla parete opposta.  
MUSEUM OF FINE ART
A dieci minuti a pieda dalla Mary Baker Eddy Library, c'é il Museo d'arte. Ingresso 25 $. Ma merita una visita, anche per osservare come i curatori del museo sono riusciti a mettere la Sala degli impressionisti, con magnifici dipinti di Renoir e Monet, accanto alla sala delle tombe egizie e a quella delle porcellane cinesi. Piuttosto strano. Ma la vastità e sorprendente diversità delle opere, rende il museo un buon luogo in cui spendere alcune ore del proprio tempo. È comunque offerta la possibilità di visitarlo in un'ora massimo. 

E nuovamente a sopresa, come capitato a NY, anche a Boston un po' di Svizzera, con opere di Alberto Giacometti.


mercoledì 6 marzo 2013

FREEDOM TRAIL BOSTON

FREEDOM TRAIL BOSTON
Il primo impatto con Boston é stato sicuramente.... Gelido. La neve cadeva copiosa e solo in seguito scoprirò che in ogni stanza dell'Hotel é a disposizione degli ospiti un ombrello. "Iniziamo bene", ecco il mio pensiero.
Ma invece sono stata fortunata. La mattina successiva il tempo era asciutto, la temperatura non proibitiva e la scelta di seguire senza indugi il percorso rosso del Freedom Trail, mi era sembrata quasi logica.
Così eccomi uscire dal Visitor Information nel Boston Common, armata di dettagliate spiegazioni in italiano riguardanti ogni punto di interesse. Non troppo meravigliata, considerata la forte presenza della comunità italiana.
È semplice, nemmeno io mi sono persa. Basta seguire la striscia rossa a terra.

" Il sentiero della libertà", é un percorso di circa 6 chilometri che comprende 16 punti di interesse nella città. Durata prevista, 3 ore di camminata.
1. Boston Common. È il parco pubblico più antico di tutti gli Stati Uniti. Con la bella stagione, dev'essere un piacevole luogo in cui passeggiare e rilassarsi.
2. The State House. Impossibile non notare la suo cupola ricoperta d'oro. Attualmente é la sede del Governo dello Stato del Massachusset
3. Park Street Church.
4. Old Granary Burial  Ground. Ecco il primo e strano "incontro". Un cimitero. E non sarà l'unico durante questo giro. Un cordiale signore mi offre la mappa del cimitero. Decisamente macabro.

5. The King's Chapel. Entrata a pagamento, 1$. E musica celtica a partire dalle 11. Sicuramente uno stop carino e piacevole. Quasi un piccolo tuffo in un passato molto lontano.
5a. King's Chapel Burying Ground. Ed ecco il secondo cimitero. Anche questo molto tetro. Con lapidi disordinate e storte.
6. Franklin Statue
7. Old Corner Book Store.
8. Old South Meeting House.
9. Old State House. Edificio pubblico più antico di tutta Boston. Fu dalla sua balconata, che nel 1876 venne proclamata la Dichiarazione d' Indipendenza. La visita é quasi d'obbligo considerata l'importanza. Ma é bene informarvi che il biglietto costa 8,50 $, se volete capire qualcosa del museo, dovete sapere abbastanza bene l'inglese e conoscere la storia americana. In ogni caso un luogo così importante, va sicuramente visitato.
10. Boston Massacre Site.
11. Faneuil Hall.
11a. Quincy Market and Marketplace Center. Un posto da cui passare e se resta tempo durante il soggiorno, tornare. I profumi, i colori, le persone. Tutto decisamente internazionale e pieno di vita. Un luogo in cui fermarsi per un pasto etnico e frivolo shopping.
12. Paul Rever House. Dove visse per alcuni anni Paul Rever. Personaggio importantissimo per la rivoluzione americana. L'ingresso costa 3,50$ e sinceramente non merita una visita.
13. Old North Church.
14. Copp's Hill Burying Ground. Altro cimitero, sito su una piccola collinetta con ottima vista.
A questo punto si supera il ponte sul Charles River.
15. USS Constitution and the Charlestown Navy Yard. Eccomi giunta al punto che probabilmente più mi incuriosiva. La più antica nave armata degli Stati Uniti, mai sconfitta e mai affondata grazie al suo scafo ricoperto di tronchi di quercia. Affascinante fuori, bella dentro. Pensai. La visita é permessa. Peccato che quando sono arrivata io era chiusa momentaneamente. Una foto rubata non rende giustizia alla maestosità della nave.

16. Bunker Hill Momument. Obelisco di 67 metri, che ricorda una delle battaglie più cruenti della storia americana. Nel 1775 infatti, uccise più di 1000 persone. La salita dei 294 scalini ha ripagato un pochino la delusione avuta alla USS Constitution. Infatti la vista offerta su Boston é spettacolare.



Terminato il Freedom Trail. Non mi resta che affrontare il percorso a ritroso per tornare in albergo. Anche se per finire un taxi vince ogni buon proposito. Altri 6 chilometri, dopo 3 ore di camminata erano troppi.
Durante il tragitto verso l'hotel, ripenso a quando visto. Mi maledisco un po' per non essermi preparata maggiormente sulla storia americana. Avrei sicuramente voluto poter capire meglio l'importanza dei siti visti.
In ogni caso é un Must. E consiglio a chiunque verrà a Boston, di farlo.



domenica 3 marzo 2013

IMMERSA IN NEW YORK

IMMERSA IN NEW YORK
Ti rendi conto di essere a New York, quando vedi auto gialle sfrecciare a tutta velocità, per ogni strada. In quella rete infinita di vie, loro si muovono quasi a occhi chiusi. Sicuri di se e delle esperienze che hanno maturato con il tempo.
Infondo é poi semplice. Le strade si sussegguono in senso logico, 49esima, 48esima.. E vengono intersecate da, 7esima strada, Park Avenue.
Una volta capito il meccanismo, si può camminare per ore, sino ad accorgersi che per tornare in Hotel, un taxi é sempre meglio prenderlo.


Ti rendi conto di essere a New York, quando di notte, la polizia e le ambulanze corrono per le strade, facendo un casino enorme, e permettendoti capire, che é davvero "La città non dorme mai".
Eccomi quindi a raccontarvi le mie prime 24 ore a NY.
Considerato che ci tornerò per 2 mesi, sono arrivata impreparata e priva di programmi. Così mi sono concessa quello che durante la prima visita non avevo potuto vedere.
Assolutalmente da non perdere. Offre una vista a 360° su tutta Manatthan.
Presso il Rockefeller Center, troverete un ascensore un po' particolare. La salita sino alla cima, avviene al buio, immersi in immagini dinamiche e una luce blu. E questo é solo la prima cosa che vi farà restare senza fiato. Quello che vi aspetta lassù é ben altro. Andarci di giorno vi permette di osservare tutto quello che nemmeno possiamo immaginarci ci sia da vedere.
Central Park, l'Empire State Building, Ground Zero, La Statua della Libertà in miniatura. Centinaia di grattacieli e palazzi.
Un consiglio: Andate di giorno su Top of the Rock e di notte sull'Empire State Building. Entrambe le esperienze sono indimenticabili


Secondo consiglio: Se avete anche intenzione di andare al MoMA, chiedete il biglietto combinato. Costa solo 38 USD


Museum of Modern Art
Secondo stop MoMa. Una visita molto piacevole. Con la possibilità di prendere l'audioguida gratuita, io ho seguito l'istinto e osservato ogni opera dal mio punto di vista, usando la mia immaginazione. A volte é stata dura, ma cartelli descrittivi esposti a quasi tutte le opere, mi hanno aiutato.
La vastità e varietà del museo offre la possibilità di visitarlo tutto senza annoiarsi, in 2 ore circa. Un sussegguirsi di dipinti strani, sculture stravaganti e incredibi tele bianche.
Opere dalle interpretazioni varie e un piano, il 5°, dedicato, ad artisti importanti e famosi come Klimt, Kandinskij, Monet e Munch. Infatti con un pizzico di fortuna ho potuto vedere l'Urlo di Munch, esposto al MoMa sino alla fine di aprile.


Ogni lasciata é persa

Mi ero già incamminata verso l'hotel. Quando ho deciso che con una giornata di sole simile, era peccato non fare un passeggiata sino a Central Park. Poche strade più in giù.
Trovata una panchina, dopo che circa una decina di persone che mi hanno offerto giri in bici, gite in carrozza, mi sono seduta ed ho assaporato forse il primo timido e tiepido sole primaverile.
E poi direzione, Grand Central Station. Perché? Le guide non ne parlano. Ma é forse il posto più frequentato giornalmente da americani. Da chi a Manatthan ci lavora. Infatti sono circa 500'000 le persone che ci passano ogni giorno.
I film non rendono giustizia alla grandezza del luogo. Mi soffermo qualche minuto osservare le persone. Immaginandone la storia.
Ecco terminate le prime 24 ore a NY.
Domani, con 1 ora di volo e 60 USD spesi, il mio viaggio prosegguirà verso Boston.