IL SURF DI PENICHE E I QUARTIERI DI LISBONA
Nella lista dei buoni propositi del 2014 ormai trascorso,
vi erano quattro cose importanti: continuare a studiare lo spagnolo (fatto fino a
maggio), provare a fare immersione subacquea (fatto a Santorini in luglio) fare un triathlon (completato con successo a settembre) e
imparare a fare surf. E su questo buon proposito è stato programmato il viaggio
di dicembre.
Vi erano vari luoghi sulla lista, ma per finire
considerato tempo di volo/costo/varietà del luogo, abbiamo preferito Peniche,
in Portogallo.
Tramite un volo Easyjet costato 100 CHF e della durata
di 3 ore, siamo arrivati a Lisbona, a sud di Peniche che però in un’ora e mezza
di bus abbiamo raggiunto.
La scuola scelta è stata la Peniche
Surfcamp, che mette anche a disposizione alloggi. Noi abbiamo optato
per un bellissimo appartamento sulla spiaggia a Baleal, a 10 minuti a piedi
dalla scuola.
La particolarità di prediligere un periodo di bassa
stagione, come dicembre, è che le classi sono ridotte a un numero piccolo di
persone. E se un giorno trovate brutto tempo, non disperate! Noi abbiamo avuto la fortuna di visitare Nazaré, dove probabilmente abbiamo trovato le onde più alte del mondo. Noi non abbiamo nemmeno messo un dito del piede in acqua, ma i surfisti professionisti, trainati da moto d'acqua, hanno dato puro spettacolo, surfando onde alte decine di metri. La meteo è incontrollabile, soprattutto d'inverno. Ma il rovescio della medaglia è subito servito. Perché in estate magari il tempo è più favorevole, ma dovrete fare i conti con il numero di persone, che per ogni classe può raggiungere i 30 studenti, noi abbiamo avuto la
fortuna di dividere gli istruttori con poche altre persone.
Il mio personale avvicinamento al surf è stato
graduale. Alcuni tentativi alle Hawaii, sono stati sufficienti per
innamorarmene. L'approccio avuto tramite Miguel, l'istruttore del Peniche
Surfcamp é stato molto delicato. Ma con i suoi consigli, dopo 5 giorni di surf
mattina e pomeriggio, sono riuscita a cavalcare qualche onda. E vi garantisco
che è una soddisfazione enorme. Più volte, nel corso dei viaggi fatti negli
ultimi 3 anni, mi sono meravigliata del magico contatto che si può creare con
la natura. Ed è sicuramente una consapevolezza che gradualmente cresce. È un
rispetto che si manifesta in queste situazioni, quando un’onda ti travolge e ti
trattiene sott’acqua per qualche secondo. Fa paura? Forse un po’, ma con il
tempo e l’esperienza, ascoltando la natura e provando a capirla, ogni
avvenimento si trasforma in opportunità. Così quando si prova a spingerci un po’
distanti dalla riva, con le onde a battersi contro di te, diventa un vero e
proprio lavoro di concentrazione e forza di volontà. Quante volte avrei voluto
smettere. Quante volte, dopo che un’onda mi ha fatto vorticare nel mare,
portandomi al punto di partenza, mi sono chiesta perché lo stessi facendo. La
risposta è arrivata alla fine, quando semplicemente è diventato facile alzarsi
sulla tavola. Quando finalmente l’onda che tanto si è battuta contro di me, ha
deciso di essermi amica, e farmi vivere al meglio questa nuova attività.
Il dramma, è che questa indimenticabile settimana, ha
fatto nascere in me la voglia di farlo ancora. La destinazione scelta nel 2015,
sarà però l’Asia. Dove? Vietnam e Cambogia hanno onde magnifiche. Inoltre è da
un po’ che sogno un viaggio tra Vietnam/Laos/Cambogia.
Le nuove passioni fanno anche questo. Creano nuovi presupposti per curiosare e
visitare. Fare di una passione, un criterio di scelta per un nuovo paese da
scoprire è sicuramente sinonimo di successo. Perché quando viaggiamo, oltre che
ad assecondare la nostra necessità di curiosità, dobbiamo anche dedicare noi
stessi alle attività che più amiamo fare.
Quindi, se ce ne fosse bisogno, la settimana a Peniche mi ha fatto venire il solletico ai piedi ancora di più. Sarà dura aspettare fino ad aprile per girovagare a Berlino e agosto per immergermi nell'incontaminata Alaska.
E proprio perché io di soli viaggi vivrei, anche la
settimana passata in Portogallo ha avuto una parta meno ludica. Visitare Lisbona
è stata una vera sorpresa. Molto a misura d’uomo e con l’affaccio sul mare è sicuramente
stupenda. Eppure non ha acceso in me l’entusiasmo di altre città.
Sicuramente indimenticabile la camminata per vedere la
Torre di Belém e il Padrão dos Descobrimentos. Bella anche la visita al Castelo
de São Jorge con spettacolare vista sulla città. Ma a parte queste cose, una
città mediocre, dagli squisiti pasticcini. E dai quartieri particolari. Bella di
notte da visitare a piedi, quando la gente del posto la anima e le luci la
rendono romantica e misteriosa.
Abbiamo anche avuto la fortuna di fare incontri
inaspettati. Una coppia di Londra, conosciuta in bar, e due francesi di casa a
Lisbona. Grazie a loro abbiamo potuto scoprire Park, un rooftop sopra un
parcheggio, che è stato genialmente trasformato in un bar di tendenza. Con vista
mozzafiato su Lisbona illuminata.
Affascinante è stata anche la visita all'Oceanario, per me sempre luogo di pace e che mi aiuta a ricaricarmi. Saranno i colori, i lenti movimenti, chissà, ma l'Ocenario di Lisbona ci ha stupiti positivamente.
Il magnifico hotel dove abbiamo deciso di passare 3 giorni è il The Beautique Hotels Figueira, stupendo! All'interno dell'albergo vi è il ristorante Honra, dove abbiamo potuto approfittare dell'atmosfera speciale, del design unico e cibo stellare.
Riassumendo, la mia prima esperienza passata in
Portogallo, tra Peniche e Lisbona, é stata positiva. Lisbona ha un po' disatteso
le nostre grandi aspettative. Sarà stata la mancanza di carattere. È comunque
un connubio che consiglio, per passare una vacanza diversa dalle altre.
Nell’attesa del prossimo post, dei prossimi viaggi,
buona scoperta mondo!!