martedì 1 ottobre 2013

LA GENTILEZZA DEGLI ESTRANEI



 LA GENTILEZZA DEGLI ESTRANEI


Ho da poco iniziato a leggere “The kindness of strangers”, “La gentilezza degli estranei”, pubblicata da Lonely Planet.

Già dalle prime pagine sono rimasta deliziata dall’obiettivo del libro. Una profonda prefazione del Dalai Lama ha acceso in me una curiosità ancor più grande..



Man mano che le parole scorrevano, però, mi sono fermata a riflettere. E al momento il libro in questione è chiuso e riposa nella mia borsa.

Durante il mio viaggio di 4 mesi, ho più volte avuto bisogno di aiuto. Ma chi ha davvero lasciato un ricordo nel mio cuore? Chi ha reso l’esperienza ancora più intensa e unica? Chi mi ha salvato in un momento di totale smarrimento?

Be’, ad essere onesti ho i ricordi pieni di strani personaggi. La caratteristica che li accomuna è un disinteressato bisogno di aiutare.



Ma a focalizzarmi bene sui ricordi e premesso che comunque ogni timido sorriso che ci viene rivolto ogni giorno, è già un grande dono. 2 sono le persone che ricorderò sempre per la loro immediata attenzione. E una di loro è lei…



Ripensando a quel giorno, riesco ancora a sentire il fresco della montagna e il vestito verde della signora che mi ha aiutato. Una donna ispanica, dai capelli lunghi, sulla cinquantina. Ci trovavamo entrambe nel bel mezzo del nulla al Sequoia National Park. Lei nella tranquillità della sua domenica pomeriggio con la famiglia. Io nel disperato tentativo di comprendere che direzione prendere. Ancora io, un po’ scioccata dalla risposta non proprio utile, ricevuta da una guardia forestale. Ancora io, ferma in mezzo alla strada arrabbiata con il mondo e… con il mio navigatore. E sempre io, molto vicina a ripercorrere la strada nel senso inverso e rifugiarmi nel primo paesino, più o meno popolato, che avrei trovato.

Poi però, una donna allegra, con un fortissimo accento spagnolo, si è avvicina a me, offrendomi un foglio. Non ne ho capito subito l’utilità. E considerato che, per la durata del mio giro, la diffidenza l’ha fatta da padrona, mi sono subito messa sulla difensiva. In breve tempo, però, ho capito che quel foglio era una mappa del parco. E con enorme pazienza la signora ha iniziato a spiegarmi dov'eravamo e dove, secondo lei, l’hotel fosse.



A ripensarci questo episodio non mi è stato di molto aiuto. Ma il semplice gesto d’avvicinarsi, nonostante non le avessi domandato nulla, il gesto d’offrirmi la sua mappa, mi ha fatto sentire non così sola e così sperduta, in un momento in cui per davvero mi sentivo sperduta in the middle of nowhere.



In ogni caso, quel che poi mi ha dato il coraggio per proseguire, è stata una voce che – appena trovato una zona che avesse rete per telefonare – mi ha spronato a continuare. Love you...

E la vostra strada ha mai incontrato la gentilezza disinteressata di uno sconosciuto??

1 commento:

  1. Ricevere l'aiuto disinteressato da uno sconosciuto, si mi è capitato. Anni fa scendendo dei monti ho forato il copertone della macchina. Faccio scendere il cane, tolgo gli attrezzi e il copertone di riserva e inizio cambiare...sento il rumore di una macchina e spero che riesca incrociare senza problemi sulla strada stretta. Alzo gli occhi e vedo un uomo scendere da una Ferrari (...eh si proprio una Ferrari)..il signore zurighese senza la minima esitazione cambia il copertone della mia macchina...

    Ad un'altro atto di gentilezza disinteressato ho assistito a Barcelona. Un uomo, un senzatetto, rovistava tra i bidoni della spazzatura posizionati su Las Ramblas. Una giovane donna gli ha offerto un Döner e una bibita. ;-)

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