lunedì 21 ottobre 2013

IL TEXAS E I SUOI LUOGHI... INCANTATI



 IL TEXAS E I SUOI LUOGHI... INCANTATI



Per il 2013 questa è stata la mia ultima visita negli Stati Uniti. A onor del vero, atterrerò a Dallas il 28 di dicembre, per poi volare alle Hawaii il giorno successivo. Trascorrendo le prime 2 settimane di gennaio tra mare e avventure.

L’America ha avuto la pazienza di accogliermi durante tutti i miei viaggi passati, deliziandomi con rivelazioni e novità. Sempre viaggi “trottola”, in cui l’imperativo era scoprire luoghi nuovi. Soprattutto durante i miei soggiorni ripetuti a Dallas, che come detto in passato non è famosa per il suo richiamo turistico. Eppure come spesso accade, è approfittando di chi conosce il luogo che possiamo attingere ad innumerevoli idee.
A volta basta affidarsi a loro, per apprezzare ogni istante in una terra straniera.
È in totale fiducia e curiosità che abbiamo intrapreso un viaggio di 4 ore in auto per raggiungere la cittadina di Mason sempre in Texas. Ed è tra le sue colline, che uno stupendo resort era nascosto. Ed è presso il TRES LUNAS RESORT che ci siamo immersi in un’esperienza indimenticabile.
Lontani dalla città, con a disposizione i soli rumori della natura. Approfittando dell’ospitalità, concedendoci un bagno nell'idromassaggio riscaldato esterno, bevendo un bicchiere di vino della zona e osservando un cielo illuminato dalla luna e dalle stelle. Assaporando una cena indimenticabile cucinata da Craig. Una vera sorpresa. Svegliarsi la mattina e trovare una sfiziosa colazione in camera.
È sicuramente stata la cura per i dettagli, il sentirci coccolati e quasi a casa. È stata la bellezza del posto e l’accoglienza inconsueta. È stata la perfetta alchimia tra i vari elementi, che mi ha fatto innamorare di questo posto. Meravigliandomi di scoprirmi quasi triste di non poterci tornare.

La visita in questa zona non poteva concludersi senza una tappa fondamentale. Una scalata dell’Enchanted Rock.


La Roccia Incantata è banalmente descritta come un masso di granito di colore rosa. È in realtà una spettacolare collina isolata di 130 metri di altezza sita in una pianura, che proprio per la sua posizione spicca maestosa.

















Terminata la scalata, e pronti per un buon pranzo, ci siamo diretti verso Fredericksburg, piccolo comune fondato da coloni tedeschi nel 1800 e del quale se ne riconosce da subito lo stile europeo.
E prima di ritornare alla quiete del nostro resort, una visita presso il Becker Vineyards, dove abbiamo potuto degustare vini di altissima qualità prodotti nella zona.

Il mio soggiorno a Dallas di 10 giorni, mi ha offerto molte altre novità, che vi racconterò nei prossimi giorni.
Ma lo speciale weekend dedicato alla contea di Mason, meritava una descrizione tutta speciale.


mercoledì 2 ottobre 2013

WHAT HAPPENS IN VEGAS, STAYS IN VEGAS

WHAT HAPPENS IN VEGAS, STAYS IN VEGAS


Ho scoperto da poco, che un luogo molto significativo per me, è stato raso al suolo. Distrutto, cancellato! Per qualcuno non significava niente. Per altri era incomprensibilmente il posto di un incontro importante.

Comunemente si dice che: What happens in Vegas, stays in Vegas


Eppure i ricordi di quella sera, sono così vivi e padroneggiano ogni istante della mia vita. 
Ero distante più di 9'000 KM da casa. E niente lasciava presagire una tempesta emotiva simile. Ma in quel luogo, tra 100'000 turisti, incontrai la persona che ancora oggi mi perseguita nei sogni, e mi rallegra di giorno.

Quindi capirete l'ondata emotiva nell'apprendere che il piccolo bar, dove persone si divertivano a giocare alle Slot Machines e a Bear Pong, é stato distrutto, per dar spazio a qualcosa di più maestoso e orientato allo standard LV.

Poi un pensiero....
La consapevolezza d'aver avuto la fortuna di entrare, quasi distrattamente in quel bar. Ritrovarsi al posto giusto, nel momento giusto.  

E un altro... 
Il rendersi conto che il cammino fatto nell'ultimo anno e mezzo ci sta portando sulla giusta strada per qualcosa di più.

E poi...
Capire che non è un luogo che rende speciale, sono i ricordi. I pensieri onesti e forti. I battiti del cuore che corrono più veloci quando si ripensa a quella serata.

Già.. Non è quel posto che ha reso speciale il primo incontro. Ma importante è tutto ciò che è arrivato dopo. Le risate, i progetti, i sogni, le sconfitte, le lacrime. E di nuovo sorrisi e fiducia nel futuro.
Lo scoprire che il nostro bar non c'era più, mi ha fatto capire maggiormente, l'importanza dei momenti vissuti. Del guardare avanti, consapevole che i ricordi belli restano nel cuore e ci accompagnano sempre. Capire con più forza che, come avrebbe cantato Elvis: Home is where the heart is. Non un luogo. Non uno spazio. Niente di definito o definitivo. Ciò che conta, per davvero, é l'essere inseguiti dal dolce fantasma dei ricordi costruiti assieme. Davvero importanti sono i progetti futuri, quelli realizzabili e che senti vicini. Senti tuoi. Tutto il resto non conta.





martedì 1 ottobre 2013

LA GENTILEZZA DEGLI ESTRANEI



 LA GENTILEZZA DEGLI ESTRANEI


Ho da poco iniziato a leggere “The kindness of strangers”, “La gentilezza degli estranei”, pubblicata da Lonely Planet.

Già dalle prime pagine sono rimasta deliziata dall’obiettivo del libro. Una profonda prefazione del Dalai Lama ha acceso in me una curiosità ancor più grande..



Man mano che le parole scorrevano, però, mi sono fermata a riflettere. E al momento il libro in questione è chiuso e riposa nella mia borsa.

Durante il mio viaggio di 4 mesi, ho più volte avuto bisogno di aiuto. Ma chi ha davvero lasciato un ricordo nel mio cuore? Chi ha reso l’esperienza ancora più intensa e unica? Chi mi ha salvato in un momento di totale smarrimento?

Be’, ad essere onesti ho i ricordi pieni di strani personaggi. La caratteristica che li accomuna è un disinteressato bisogno di aiutare.



Ma a focalizzarmi bene sui ricordi e premesso che comunque ogni timido sorriso che ci viene rivolto ogni giorno, è già un grande dono. 2 sono le persone che ricorderò sempre per la loro immediata attenzione. E una di loro è lei…



Ripensando a quel giorno, riesco ancora a sentire il fresco della montagna e il vestito verde della signora che mi ha aiutato. Una donna ispanica, dai capelli lunghi, sulla cinquantina. Ci trovavamo entrambe nel bel mezzo del nulla al Sequoia National Park. Lei nella tranquillità della sua domenica pomeriggio con la famiglia. Io nel disperato tentativo di comprendere che direzione prendere. Ancora io, un po’ scioccata dalla risposta non proprio utile, ricevuta da una guardia forestale. Ancora io, ferma in mezzo alla strada arrabbiata con il mondo e… con il mio navigatore. E sempre io, molto vicina a ripercorrere la strada nel senso inverso e rifugiarmi nel primo paesino, più o meno popolato, che avrei trovato.

Poi però, una donna allegra, con un fortissimo accento spagnolo, si è avvicina a me, offrendomi un foglio. Non ne ho capito subito l’utilità. E considerato che, per la durata del mio giro, la diffidenza l’ha fatta da padrona, mi sono subito messa sulla difensiva. In breve tempo, però, ho capito che quel foglio era una mappa del parco. E con enorme pazienza la signora ha iniziato a spiegarmi dov'eravamo e dove, secondo lei, l’hotel fosse.



A ripensarci questo episodio non mi è stato di molto aiuto. Ma il semplice gesto d’avvicinarsi, nonostante non le avessi domandato nulla, il gesto d’offrirmi la sua mappa, mi ha fatto sentire non così sola e così sperduta, in un momento in cui per davvero mi sentivo sperduta in the middle of nowhere.



In ogni caso, quel che poi mi ha dato il coraggio per proseguire, è stata una voce che – appena trovato una zona che avesse rete per telefonare – mi ha spronato a continuare. Love you...

E la vostra strada ha mai incontrato la gentilezza disinteressata di uno sconosciuto??