martedì 12 agosto 2014

LA GRECIA IN TRE TAPPE: ATENE UN PO' RIBELLE

LA GRECIA IN TRE TAPPE:
ATENE UN PO' RIBELLE


La diversità dei luoghi visitati in Grecia, meritano d'essere raccontati con calma e nel contesto giusto. Così eccomi a descrivere la capitale con immagini e parole. 

Atene e l'antichità in cui è immersa.

Prima della partenza, diversi blog di viaggio dipingevano Atene come una città triste. Dal mio punto di vista invece, questa metropoli è semplicemente sommersa da persone ormai annoiate dallo stile di vita che sono costrette a seguire. La ribellione è evidente ovunque, tra le strade disastrate. Tra i muri pieni di graffiti. Dai gatti e cani randagi, impauriti ma sempre alla ricerca del turista dal cuore tenero. E i muri, i vialetti, i resti antichi, non sprigionano tristezza, ma ci ricordano ciò che è stato. Ciò che c'era e che è stato creato a mano nuda.

Nel mio blog di viaggio infatti Atene sarà ricordata come una città diversa da tutte le altre. Antica e miracolosa. Ogni nostro passo è stato accompagnato da caldo impossibile e visi stupefatti. Perché le costruzioni millenarie, precise ed imponenti non possono lasciare indifferenti. Documentarsi e scoprire che iniziarono la costruzione del Partenone nel 447 a.C. ha dell'incredibile. Soffermarsi e fare due calcoli, arrivando ad un'età di più di 2000 anni è semplicemente magnifico. Impossibile quasi.
La domanda che ha ballato sulle nostre labbra durante la scalata all'Acropoli e la passeggiata tra il Partenone e il tempio Eretteo è stata sola una: Com'é possibile che in un passato così lontano gli uomini siano riusciti a portare a termine tale impresa? Eppure basta osservare: ogni dettaglio è ben pensato, ogni decorazione ha rifiniture precise e ogni solco nella roccia è stato studiato.




 
I nostri 4 giorni ad Atene sono stati suddivisi così. Il primo pomeriggio passato in Grecia è stato di pura perlustrazione tra le strade e le rovine dei parchi sottostanti l'Acropoli. L'approccio alla città, alla sua struttura e un lavoro di orientamento.
Il giorno seguente ci siamo recati al Museo Archeologico Nazionale, dove lavori d'oreficeria svolti nel passato hanno continuato a stupirci. Sculture, resti di scavi e molto altro.

Sicuramente una visita obbligatoria alla scoperta di tesori inestimabili e dal grande contenuto storico. 

Terminata la visita, a soli 10 minuti di passeggiata dal Museo, siamo arrivati ai piedi del Mount Lycabettus. Considerata la fatica sotto il sole cocente, abbiamo optato per la salita in teleferica (situata nel quartiere Kolonaki).
 




 La collina è tra le più alte ad Atene, ed offre una vista a 360°. Da quassù è stato possibile ammirare ogni bellezza della città e abbiamo scorto il mare, poco distante dal centro.
Sulla sommità del Monte, sorge la Chiesa Agios Georgios. 
Mentre poco più in la, un delizioso ristorante ha accompagnato il nostro aperitivo pomeridiano. 





 
La vista merita ogni fatica spesa nel raggiungere questo luogo, reso sereno dagli abeti e cipressi. Proprio alla loro ombra abbiamo iniziato la discesa tramite stretti sentieri. 

Piccolo inciso: come già successo in altre circostanze, anche Atene ha svelato la sua bellezza prettamente architettonica, solo osservandola dall'alto. I tetti, le strade fitte che si intrecciano, alberi sparsi qua e là. Soffermarsi per un minuto e vedere macchine piccolissime sfrecciare per queste strade, così sconosciute per noi. Riconoscere una zona in cui il giorno prima siamo passati, e sorridere di ciò. Immergersi in una pace, che tra il caos delle città è impossibile trovare, mi ha permesso di apprezzare maggiormente il viaggio ad Atene. 
Un anno fa circa, vi consigliavo di sempre guardarvi indietro. Perché a volte il cambiamento di prospettiva, rende le cose migliori, diverse, più fresche. Luoghi che avete osservato magari per ore da un'angolatura potrebbero risultarvi completamente diversi, da un'altra. Ecco che mi ritrovo ad apprezzare la salita di qualche scalino in più, dove pochi metri di dislivello possono fare la differenza. Dove una vista mozzafiato può cambiare la vostra idea.

E non per niente, la meraviglia di vedere il mare così vicino a noi, ha innescato un desiderio di sentirne la sua sabbia sotto i piedi. 
Eccoci così giunti alla domenica mattina. Abbiamo raggiunto in metro il quartiere di Gazi, famoso per le opportunità di svago, offerte soprattutto la sera. Abbiamo camminato sino a uno dei molteplici ristoranti nella zona. E ci siamo fermati al Cartone
L'atmosfera a Gazi è molto fresca e nonostante l'abbiamo visitata di giorno, ne siamo rimasti ammagliati. La metropolitana serve molto bene questa zona, per cui anche se siete in centro Atene, una sosta la merita tutta. 
Ed è proprio tramite la metro, che abbiamo raggiunto la costa. Ma l'avventura per finalmente sentire la brezza marina, non è finita. Infatti abbiamo dovuto chiedere ad un tassista di portarci in una zona carina. Il nome della spiaggia non lo ricordo, ma per darvi un'idea, vicino all'Hotel Poseidon le spiagge si susseguono belle e invitanti.

La sera, abbiamo avuto la fortuna di assistere ad uno spettacolo tradizionale greco, proprio all'interno dell'Odeon of Herodes, un teatro di pietra, situato al piedi dell'Acropoli. 
 
Tra i quartieri più suggestivi, dove fermarsi per un Gyro o un bicchierino di Ouzo, c'è Plaka. Antica, e dalle bellezze nascoste. Basta camminare, lasciarsi guidare dall'istinto e fermarsi quando qualcosa di diverso o curioso attira la nostra attenzione. 
Perché infondo è questo che rende particolare un viaggio. Non sono le ore passate in spiaggia a nuotare o sonnecchiare. Non sono le discoteche visitate. Non sono le ore spese nei musei. Ciò che rende memorabile un viaggio, che lo trasforma definitivamente in qualcosa di più personale e anche profondo, sono i ricordi semplici, le cose scoperte per caso. Le parole spese con le persone del posto. I visi felici o tristi che ti osservano al lato della strada. 


Arrivati all'ultimo giorno. Non ci restava che dedicarci alle cose importanti. Perché scivolare tra le strade di Atene è stato piacevole ed arricchente, ma andarcene senza aver visto le attrazioni principali sarebbe stato un vero peccato.
Così sveglia presta, e prima corsa verso il tempio di Zeus.

Nonostante sia considerata la tappa più turistica, rimane uno stop fondamentale nel viaggio di scoperta di questa metropoli antica.

La scalata fino all'Acropoli, ci ha catapultati in un passato lontano. Le macerie restano comunque ben conservate soprattutto grazie continui lavori di ristrutturazione al Partenone sia al Tempio Eretteo. 








Terminata questa giornata, siamo partiti per l'Aeroporto di Atene, che abbiamo deciso di raggiungere con un'ora di viaggio in metropolitana.
 

 Il volo sino a Creta, seconda isola della nostra esplorazione greca, ci ha permesso di fare il punto della situazione su quanto vissuto. 
Atene è tra le città che bisogna vedere una volta nella vita. Ti lascia quel senso di rispetto verso il passato, verso le opere impossibili compiute da uomini semplici. 
 
 Vedere la crisi dipinta sul volto delle persone e sui muri delle strade cittadine, ti dimostra quanto sia reale il problema. Assistervi di persona, parlare con la gente e vederla disperata, ti mette in contatto con la realtà vera. Ti fa, banalmente, apprezzare di più la tua vita. Ti aiuta a capire quanto i tuoi progetti, i tuoi sogni e... il tuo futuro, siano preziosi.
Ma c'è anche un'altra realtà cruda e difficile da vedere, quella degli animali randagi, dei cani e gatti in balia della strada. Sono pelle ed ossa, e si aggirano tra i parchi, tra i ristoranti, alla ricerca di una coccola o di qualche resto di cibo.

 È impossibile non innamorarsene. È impossibile non passargli sotto il tavolo un pezzettino di carne, e ti sorprenderai a sorridere quando i gatti faranno i difficili, non mangiando il pezzettino di pita fatto scivolare vicino alla sedia.
Atene, e la Grecia, sono anche questo.